In finale dominato il Cosenza per 9-6 con una partita perfetta!
E adesso proviamo a non essere retorici! Proviamo a non banalizzare la realtà di 13 ragazze di un’umanità ed educazione fuori del comune che decidono di diventare campionesse d’Italia cucendosi sul cuore lo scudetto tricolore nella categoria giovanile più importante. Sì perché se dobbiamo raccontarla bene questa favola bisogna partire proprio dalla frase di prima: queste ragazze hanno deciso che il titolo doveva essere loro, punto e basta. A riprova di ciò basterebbe leggere le parole di capitan Perazzetti di qualche giorno fa in cui dichiarava che da Frosinone, un anno prima di oggi, dopo essere arrivate seconde non c’era altro obiettivo che essere sul gradino più alto del podio. Per chi come coloro che hanno il privilegio e la fortuna di vivere a stretto contatto con queste ragazze sa che questa finale è stata vinta a Settembre quando alla ripresa degli allenamenti erano tutte lì più determinate di prima, è stata vinta in inverno quando non ci sono state influenze, quando si è sempre organizzato lo studio con gli allenamenti, quando si entrava in acqua sempre col sorriso. Ma anche in primavera quando tra campionati giovanili, A2 e B bisognava resettare la mente ogni due giorni per calarsi nella realtà dei vari campionati. E’ stata vinta in semifinale quando si è voluto fortemente il primo posto giusto per far capire che la parola “secondo” non voleva più sentirla nessuno. Ed eccoci ..dopo poche righe siamo già al 25 luglio…c’era da capire quante energie fossero rimaste a questo gruppo ma se qualcuno aveva dei dubbi la prima partita vinta col Blu Team 16-5 già aveva dato tutte le risposte. Il giorno dopo c’è Padova squadra che ha una storia di giovanili mica da ridere: finisce 13 a 6 per noi. Il pomeriggio del 26 è quello delle partite che ogni atleta con un minimo di ambizione vorrebbe giocare; è in programma la partita con il Rapallo, fresco campione d’Italia assoluto, fresco campione d’Italia under 19 e anche le cose non fresche sono di tutto rispetto con tanti titoli regionali in bacheca. Come dicevamo qui si misura l’ambizione di chi vuole puntare al massimo ed il metro dell’ambizione dice che vinciamo e convinciamo per 10-7 e si vince anche il girone perché..ricordatelo…questo gruppo la parola “secondo” non voleva più sentirla. Ne restano tre di partite per essere quello che le ragazze sono diventate da oggi all’ora di pranzo. Si inizia sabato mattina e senza mancare di rispetto non era il giovanissimo gruppo del Como a poter impensierire per l’accesso in semifinale ed infatti la semifinale arriva vincendo 15-3. E allora c’è da riscendere in acqua sabato pomeriggio contro il Pescara l’unica squadra che quest’anno era riuscita a fare un punto contro le giallorosse della SIS. Qui il problema non era dato dalla caratura tecnica dell’avversario ampiamente alla portata: soltanto ci poteva essere la paura di sbagliare la partita che non si doveva sbagliare; infatti c’è stato qualche errore di troppo ma nonostante ciò, è 12-10 per la banda Perazzetti e…avanti un altro. Siamo a oggi, a stamattina quando il gruppo che non vuole più sentire la parola “secondo” deve giocare la finale contro il Cosenza per prendersi ciò che vuole. Ma quando vedi i visi di queste ragazze a colazione, le senti cantare in hotel, e cantare ancora sul pullmino che le porta in piscina, e cantare sempre di più negli spogliatoi prima della partita, capisci che la storia già è scritta. C’è da far trascorrere quattro tempi dando il meglio come al solito e poi festeggiare; così è stato….e la parola “secondo” nessuno l’ha più sentita.